Cosa accade quando le risorse di un territorio si uniscono, mettendo a disposizione i propri mezzi strumentali e creativi? Quali sono i risultati dei lavori svolti con passione e tenacia, anche lì dove, sin da subito, è risaputo che non sarà un percorso semplice ma che richiederà molte energie?
Lo vediamo e percepiamo immediatamente se alziamo gli occhi all’ingresso del cortile del nostro Istituto Cartesio, a Roma in Via Carlo Emilio Gadda 156, dove è stato inaugurato ieri l’immenso murales a firma Hitnes e Groove, nato da un forte e sincero rapporto sinergico tra l’Associazione che da anni si occupa e preoccupa del quartiere Laurentino 38, l’APS Pontedincontro, a.DNA project e l’Istituto Cartesio, con il sostegno del Municipio IX attraverso il nuovo progetto “Sottotraccia”, un nuovo percorso di riattivazione urbana, sostenuto dal programma “Periferiacapitale” della Fondazione Charlemagne.
Già dallo scorso anno gli studenti e le studentesse del nostro istituto hanno partecipato con grande entusiasmo ad alcune attività laboratoriali, avendo così la possibilità di interagire e confrontarsi non solo con i loro coetanei ma anche con veri e propri artisti, che altro non hanno potuto fare se non stimolare la loro creatività e la loro fantasia, attraverso le tante forme dell’arte.
L’opera muraria, realizzata a quattro mani da due stili differenti, si ispira a “illustrazioni fiabesche e fantastiche, ma con i piedi ancorati a un naturalismo interpretato in modo molto personale”: ecco che ci si apre subito lo scenario di una lupa con il suo cucciolo realizzati da Groove, e l’acqua con le rane e i pesci di Hitnes, a simboleggiare la meraviglia creata dall’unione degli elementi della natura e da tutto ciò che è in grado di suscitare la loro profonda contemplazione: l’ascolto della vita stessa.
E il progetto continua perché Pontedincontro e a.DNA project sono già al lavoro per un nuovo murales a firma dell’artista Orghone, nato e cresciuto proprio qui a Laurentino. E noi aspettiamo per vedere la realizzazione di queste nuove opere murarie, che i muri li abbattono per creare legami sempre nuovi e sempre più forti.
Marianna Zito
Foto di Enase Ghoneim